Nuovo studio economico della FIA Regione I: le modalità di accesso ai dati esterni in backend dei costruttori di autoveicoli rischiano di aumentare i costi per i consumatori e per i soggetti indipendenti interessati. Oneri che potrebbero raggiungere i 65 miliardi di € nel 2030.
Il nuovo studio “La trasformazione digitale automobilistica e gli impatti economici dei modelli di accesso ai dati esistenti” , pubblicato recentemente dalla FIA Regione I (Associazione Internazionale degli automobilisti e del soccorso stradale) rivela e fornisce la prova che il sistema “Extended Vehicle“ (ExVe) con server di back-end esterni, così come viene promosso dai produttori di veicoli, provocherebbe agli operatori indipendenti del post vendita automobilistico ed ai consumatori perdite che potrebbero raggiungere i 65 miliardi di euro già nel 2030.
Lo studio valuta le conseguenze economiche a lungo termine degli attuali modelli di accesso ai dati chiusi promossi dai costruttori di veicoli. Modelli che consentiranno ai produttori di veicoli di integrarsi ulteriormente nel settore aftermarket e offriranno loro un controllo molto più forte sulle relazioni con i consumatori finali. Tutto ciò avrebbe l’effetto di ridurre la scelta dei consumatori, la concorrenza e i benefici sociali di un fiorente settore automobilistico.
Sylvia Gotzen, CEO di FIGIEFA, commentando lo studio ha sottolineato che “danneggiare in tale misura le PMI e i consumatori non è accettabile e sarà quindi necessario richiedere con forza tutte le misure legislative possibili per garantire un accesso bidirezionale sicuro, diretto ed in tempo reale ai dati, alle funzioni ed agli utenti all’interno del veicolo“.
Questo studio integra bene l’analisi pratica “Analisi generale sulla telematica di terze parti del OEM” fatta sul campo e rilasciata nel novembre 2018 da AFCAR, l’Alleanza per la libertà di riparazione delle automobili in Europa. Con esempi concreti, lo studio indica numerose limitazioni tecniche e commerciali indotte dal modello Extended Vehicle. Lo studio mostra anche che un certo numero di Costruttori di veicoli sta sviluppando piattaforme telematiche aperte proprie, accessibili solo a terze parti scelte.